Harry Potter in concerto da standing ovation: quando la musica porta la magia nel mondo babbano

Quando assisti ad uno spettacolo come quello di venerdì 2 dicembre ogni discorso è superfluo e nessuna parola sembra possa descrivere con giustizia e nel modo appropriato le emozioni provate; vogliamo quindi riassumere la prima di Harry Potter e la Pietra Filosofale in Concerto con una sola parola: MAGICA.

L’atmosfera all’Auditorium Conciliazione di Roma, dove si è tenuta la prima del grande evento, era surreale già dall’inizio, con civette proiettate sul palazzo di fronte all’auditorium e con la facciata decorata con le immagini e i poster del primo indimenticabile episodio della saga, un colpo al cuore per ogni fan. Allo stesso modo all’interno, tra mormorii di eccitazione, famiglie e cosplay, la sensazione era quella di essere tornati di nuovo a casa; ma è quando le luci si sono spente e la musica è iniziata che la magia ha avuto inizio.

Parliamoci chiaro, guardare il primo film della saga potteriana al cinema è sempre un’emozione indimenticabile, ma questa volta, spente le luci, le note dell’Hedwig’s Theme non erano solo parte del film ma protagoniste indiscusse di un’opera multisensoriale che speriamo diventi una costante nel panorama italiano.

Buona fortuna, Harry Potter

Su queste parole, l’Orchestra Italiana del Cinema, diretta magnificamente dal maestro Justin Freer, ci regala subito un’esperienza unica e rende, come già detto, la musica vera protagonista ribadendo, in un gioco stupendo di strumenti musicali, l’importanza, l’unicità e l’immortalità di queste note e colonne sonore iconiche che non si limitano a fare da sottofondo a film colossali ma ne catturano l’essenza e li rendono vivi per noi.

Alcuni dei momenti più emozionanti sono stati ovviamente l’opening, Diagon Alley, l’arrivo a Hogwarts, Harry davanti allo Specchio delle Brame, la partita a Quidditch, l’epica partita a scacchi e il gran finale nella sala grande e il saluto sulle note di Leaving Hogwarts. Senza contare la stupenda chiusura durante i titoli di coda (menzione speciale al sentito applauso al nome sul grande schermo dello scomparso Alan Rickman ), un trionfo dei temi principali, che si è chiuso con una pioggia di applausi e una meritatissima standing ovation

Pensare alla saga di Harry Potter senza le sue musiche e i suoi grandi compositori sarebbe infatti impossibile: John Williams, il creatore della magia, Nicholas Hooper, Patrick Doyle e il neo premio Oscar che ha chiuso la saga, Alexandre Desplat. Come ricordare i momenti salienti dei film senza sentire l’eco dell’Hedwig’s Theme, Leaving Hogwarts, A Window to the Past, Double Trouble, Harry in Winter, In Noctem, Dumbledore’s Farewell, Obliviate, Lily’s theme, Statues e tutte le altre indimenticabili track della colonna sonora di una delle più note opere cinematografiche degli ultimi tempi.

Per questo speriamo, come dichiarato da Marco Patrignani, presidente dell’Orchestra, che si prosegua con tutti i film della saga; nel frattempo vi ricordiamo che le prossime date saranno a Torino il 10 e 11 marzo (biglietti acquistabili qui su ticketone) mentre a Roma è stato sold out per tutte le serate e si sono contati in totale circa 6800 ospiti. L’evento è stato organizzato grazie a numerosi enti, tra cui: il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT), il Comune di Roma e della British Embassy Rome e in collaborazione con Mini Roma e Dimensione Suono Roma.

Ringraziamo infine l’efficiente organizzazione per averci dato questa splendida opportunità, sperando che ce ne siano molte altre in futuro che dimostrino che, per fare magie, a volte, basta la bacchetta del direttore d’orchestra.

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