I gemelli Weasley in Italia per la mostra di Harry Potter: “J.K. Rowling ha creato qualcosa di immortale”

Vi abbiamo già raccontato con foto e video la splendida Harry Potter: The Exhibition che apre oggi a Milano i battenti. Adesso tocca al resoconto del nostro incontro con James e Oliver Phelps che abbiamo intervistato per BadTaste.it!

Vi proponiamo una trascrizione direttamente qui di seguito:

Dal passato al presente: avete lavorato sia con il Silente di Richard Harris che con quello di Michael Gambon, cosa ne pensate del “nuovo” Silente di Jude Law?
J: A dirti la verità non ne sappiamo molto ancora ma ne siamo molto entusiasti, Jude Law è un attore straordinario.

Parlando sempre del “passato”, sappiamo bene che la saga di Harry Potter è piena di scene tagliate e materiale mai trapelato …inclusa una certa scena con Pix il Poltergeist e i gemelli Weasley nella Pietra Filosofale. L’avete girata? Potete parlarcene?
J: Purtroppo no, adoriamo Rik Mayall che era stato scritturato per interpretarlo, ma purtroppo la scena non è mai stata girata.

E riguardo altro materiale? C’è qualche scena che avete girato ma che purtroppo è stata tagliata che vi piaceva particolarmente?
O: C’è una scena tagliata che abbiamo girato Colin Canon, nel secondo film, quando viene pietrificato. Ci siamo divertiti in alcune scene con il manichino dell’attore a portarlo in giro e a scherzarci su, ma mi sa che hanno pensato che fosse troppo raccapricciante da inserire nel film. Stavamo giocando con un bambino pietrificato dopo tutto!

Sono passati quasi 10 anni dalla fine della saga, Harry Potter è un franchise dii successo e voi sarete sempre Fred e George Weasley; come vivete questa cosa? È qualcosa che vi da fastidio?
O: Dipende da come la vivi, ci sono cose decisamente peggiori per cui essere ricordati. Senza contare che interpretiamo “i buoni”, due persone simpatiche, due tizi che fanno ridere la gente … è bello vedere come la gente risponda a questo e come ti veda di conseguenza. 

Dopo quasi 10 anni, 8 film, 7 libri, parchi a tema e molto altro il franchise rimane ancora molto forte e regge alla prova del tempo. Perché secondo voi? Quale è la forza di tutto questo?
J: Non c’è una risposta specifica, possiamo partire col dire che all’interno dei libri e dei film ci sono molti aspetti in cui le persone si identificano e aspetti a loro familiari. Senza contare poi il fattore della crescita: persone che avevano 15 anni all’epoca in cui tutto è iniziato ora hanno figli, che a loro volta cresceranno con i libri e coi film di Harry Potter, o addirittura nipoti! Ci si ostina a dire che questa è una saga “per bambini” ma non potrei essere meno d’accordo: conosco fan che vanno dai 4 agli 84 anni! È un mondo così meraviglioso che, se ti lasci andare all’immaginazione, prende piede e diventa veramente reale, cominci a pensare che sia possibile che dietro un muro si nasconda una porta per un mondo magico. Scommetto che i fan italiani cercheranno di immaginare come possa essere una Scuola di Magia e Stregoneria in Italia, rispetto a quella inglese, che segreti nasconde e come è strutturata. È un mondo abbastanza radicato nella quotidianità da poter essere reale e al tempo stesso capace di farti viaggiare con la fantasia!

Qual’è il vostro peggior ricordo legato alla produzione della saga di Harry Potter?
J: Tingersi le sopracciglia. Decisamente!

È così doloroso?
J: È noioso! Non potevi muoverti nè fare niente mentre le tingevano! Non avevamo problemi a tingerci i capelli, ci eravamo abituati, ma le sopracciglia.. oddio!
O: Ricordo che, una volta, mi hanno lasciato troppo a lungo il decolorante su un sopracciglio.. e praticamente non si vedeva più! È stato orribile, ho passato i mesi successivi a dovermelo praticamente disegnare.

Come è stato lavorare sempre assieme e a stretto contatto sul set ogni giorno?
O: Normale a dire il vero, era strano il contrario; ad esempio, nell’ultimo film, quando giravo le scene senza James (dopo la morte di Fred), era davvero strano, era qualcosa a cui non ero abituato.32215530_10155598137056235_3208842394090864640_o

Avete avuto il privilegio di lavorare con grandi registi, Chris Columbus, Mike Newell, il premio Oscar Alfonso Cuaròn e, infine, David Yates. C’è uno di loro con cui eravate particolarmente a vostro agio a lavorare e col quale vi trovavate meglio? O con il quale avete condiviso un bel ricordo?
J: Non so se posso sceglierne uno, erano tutti molto gentili e ci hanno sempre messo tutti a nostro agio.
O: Mi viene da dire forse Chris (Columbus): lui è stato quello che ci ha scelto, con cui abbiamo sostenuto il provino e che ci ha rassicurato e tranquillizzato durante il nostro primo giorno sul set, eravamo terrorizzati! Ci ha insegnato a divertirci sul set e a sentirlo un ambiente “nostro” ed è qualcosa di fondamentale per un attore.

Quale personaggio potteriano – fatta eccezione per Fred e George – è il vostro preferito?
O: Stamattina alla conferenza ho detto Kreacher… ha mandato un po’ in confusione come risposta; ripensandoci direi Gilderoy Allock! Specialmente grazie alla fantastica interpretazione di Kenneth Branagh: è stato fantastico, lo guardi e la prima cosa che pensi è… “oddio, che idiota!”. Eppure al contempo è stato in grado di non farti capire cosa gli passa per la testa per tutto il tempo riuscendo a tenere nascosto il suo segreto tutto il tempo!
J: Io stamattina ho detto Dobby, e riconfermo la mia risposta.. Dobby! Perchè.. beh, è DOBBY!

Oltre ai registi avete avuto anche la fortuna di lavorare al fianco di attori del calibro di Maggie Smith, Gary Oldman, Alan Rickman, Michael Gambon, Helena Bonham Carter… queste grandi personalità dello spettacolo come hanno influenzato il vostro modo di vedere questo mestiere?
J: Beh, prima di tutto, devo dire che erano tutti disponibili e simpatici. Non è mai successo che fossimo “divisi” sul set, con loro da una parte e noi da un’altra. Una cosa che abbiamo imparato osservandoli e lavorando con loro sicuramente è stata come riuscire ad avere la testa sempre sul pezzo e come rimanere nel personaggio anche fuori dal set, studiandolo. Allo stesso tempo è stato strabiliante vedere come riuscissero velocemente a staccare il cervello da quello che stavano provando per la scena per mettersi su qualcos’altro, senza per questo uscire dal personaggio. Un giorno ad esempio, ricordo che Gambon (Silente) stava girando una scena particolarmente intensa per il Principe Mezzosangue, quella… beh, della morte di Silente … attenzione, SPOILER! *ride*. Era nel bel mezzo di quelle riprese, veramente molto intense se avete presente la scena, e, durante una breve pausa, quando ci ha visto, ci è venuto incontro e ci ha chiesto tranquillamente “Bene, cosa fate nel weekend? Che piani avete?” Noi gli abbiamo detto che stavamo leggendo il copione di “Peter and the Wolf”, un’opera nuova per noi. Lui ci rispose subito “Ah, sì, io l’ho fatto!”. Ovvio che l’hai fatto, sei Michael Gambon.. hai fatto praticamente TUTTO! Ci rispose quindi entusiasta: “Bene, avete il copione con voi? Possiamo ripassarlo e rivederlo assieme, posso darvi una mano se volete.” Quindi, ecco, di colpo avevamo Silente a come insegnante di recitazione! Ed è stato davvero bellissimo come Gambon sia stato in grado in quel momento, nonostante la difficile scena che stava preparando, di staccare per un attimo, darci un mano, concentrarsi su altro e poi tornare immediatamente nel cuore della scena. 

JK Rowling spesso parlava con gli attori e i registi del futuro dei personaggi – come ha fatto con Alan Rickman ad esempio. È mai successo che parlasse con voi in particolare per aiutarvi a dare vita e Fred e George? Vi ha mai parlato del futuro dei vostri personaggi?
J: Non proprio, ha lasciato che li interpretassimo e che crescessero da soli assieme a noi, ma siamo stati molto fortunati ad avere i suoi fantastici libri come materiale di partenza: sono così dettagliati e così ben scritti che bastano quelli ad aiutarti nella creazione del personaggio, indirettamente, quindi, ci ha sempre guidato. Non ci ha mai spoilerato niente, scoprivamo il destino dei nostri personaggi leggendo i libri…
O: Sì, anche se in effetti era strano vederla girare per il set, fissare James (Fred) in modo inquietante e fare questo  *fa il segno della gola tagliata col dito*
J: Dici che avrei dovuto intuire qualcosa? *ride*32163047_10155597837381235_5981659227255472128_n

Siete entrambi grandi tifosi di calcio, nel Mondo Magico sareste dei giocatori di Quidditch o vi piacerebbe perseguire qualche altra carriera? Magari diventare Auror?
J: Istintivamente ti direi piuttosto che mi piacerebbe essere un commentatore di Quidditch, ma non il classico, qualcosa tipo i commentatori di calcio spagnoli, o messicani.. quelli che si sgolano e urlano “GOOOOOOOOOOOOOOL” . Averne uno così a commentare le partite di Quidditch sarebbe davvero divertente!
O: A me piacerebbe essere proprietario di una squadra di Quidditch, per variare e vedere come funziona, penso mi si addica di più. O anche essere un attore, chissà come funziona la recitazione nel mondo magico…
Magari fanno film sui babbani!
O: Esattamente! ti immagini le cose pazzesche che ne verrebbero fuori? 

Siete in contatto sempre con gli altri membri del casi?
J: Si, assolutamente! Sono come le amicizie che ti crei a scuola e all’università… magari ti vedi di meno, ogni tanto, ma sono legami che restano. Anche con alcuni membri della troupe! Ero a Los Angeles la scorsa settimana e ho incontrato con il ragazzo che interpretava Lee Jordan, il commentatore di Quidditch nei primi due film, e che tutt’ora è uno dei miei migliori amici.

Tom Felton (Draco Malfoy) spesso racconta di come i fan all’epoca, soprattutto i bambini, quando lo incontravano per strada gli urlavano “ti odio!” . A voi è mai capitata qualche strana esperienza coi fan?
J: Ci è capitato proprio con Tom, eravamo in un pub a bere qualcosa con lui, un ragazzo si è avvicinato e ci ha detto “vorrei offrire da bere a te e tuo fratello” poi si è girato verso Tom e ha concluso con “a te no invece, sei una persona orribile!” Tom ha fatto spallucce rassegnato “Beh, ci sono abituato”.
O: In questo senso, una cosa strana che mi è capitata e che fa capire come Harry Potter coinvolga un pubblico variegato, è successa in Australia. C’era questo fan australiano, un ragazzo enorme, un vero armadio, muscoloso e coperto di tatuaggi su tutto il corpo. Si è avvicinato e mi ha detto “ehy, amico, guarda quale è stato il mio primo tatuaggio” e ha indicato sul braccio il tatuaggio del Marchio Nero. Io ero scioccato, non mi sarei mai aspettato che un tizio così fosse fan di Harry Potter, ma è questo il bello; spesso si “stigmatizza” o “etichetta” un fandom relegandolo ad un particolare tipo di persona che si veste o comporta in un certo modo. Invece non è affatto così: è una saga che riesce a coinvolgere persone diversissime tra di loro – abbraccia ogni età, forma, colore, carattere – persone che però hanno in comune una cosa, ed è Harry Potter.

Qual è la vostra parte preferita della mostra?
O: Tutta la parte dedicata ai gemelli, i Tiri Vispi, gli oggetti di scena, le bacchette, non tanto perché riguardano noi ma perché tirano fuori bei ricordi.
J: Io adoro le parti interattive, non solo quella legate al Quidditch ma anche quella con Voldemort, state bene attenti a dove vi posizionate per ammirarlo, potreste scoprire di sentire delle voci!
O: In generale poi consiglio di stare molto attenti ai dettagli, sono quelli che fanno la differenza anche nei film; c’è il costume del Barone Sanguinario ad esempio che compare solo nel primo film e solo per pochi secondi… eppure ha una teca tutta sua, è stato creato in maniera impeccabile e con un grande studio dietro, così come ogni oggetto di scena e costume.

L’oscurità nei libri e nei film è sempre presente ma inserita in maniera graduale, specialmente dal quarto in poi. Qual è la parte – tranne la morte di Fred ovviamente – che vi ha toccato più più?
J: Come hai detto un punto fondamentale è proprio il fatto che l’oscurità, pur essendo presente sin dall’inizio – con Raptor ad esempio – prende piede in maniera graduale e aumenta con l’avanzare della trama, questo penso sia il segreto di una buona riuscita. Per quanto riguarda la parte che mi ha commosso di più, non saprei, ma c’è sicuramente un momento che ho particolarmente apprezzato nell’ultimo film riguardo alla presenza del “male” nel mondo. Ossia il momento in cui, dopo il ritorno di Harry ancora vivo, molti Mangiamorte cominciano a fuggire e a disertare. Ti fa capire quanto Voldemort stesso non fosse indispensabile e quanto il suo seguito non fosse veramente fedele e disposto a seguirlo.

Avete mai avuto insegnanti come Dolores Umbridge?
O: Beh, sì… e no. Avevamo un insegnante che ovviamente non era così terribile, ma che ci ha sempre dato il tormento da quando abbiamo iniziato a recitare nei film di Harry Potter. Continuava a dirci quanto fosse sbagliato e quanto invece l’istruzione scolastica fosse l’unica cosa importante e che contasse nella vita e che meritava l’assoluta priorità.
J: Già, il rovescio della medaglia era anche avere insegnanti che invece ci supportavano e che facevano di tutto per farci seguire, oltre alla scuola ovviamente, anche le nostre passioni. Quindi, alla fine, per ogni strada che scegli di seguire avrai persone che cercheranno di scoraggiarti e altre che invece ti supporteranno, chi ti dirà NO e chi ti dirà SI; l’importante, se hai un sogno o una passione, è seguirlo a prescindere da tutto.

Come è stata la vostra audizione per i gemelli Weasley?
J: ENORME! C’erano due audizioni, una a Londra e un a Leeds, dove siamo andati noi e, appena arrivavi, ti veniva consegnato un numero, credo fossero arrivati a provinare il numero 10 e noi avevamo… il numero 500. Quindi abbiamo passato il tempo girovagando in questo enorme hotel e… ci siamo resi conto che tutte le coppie di gemelli erano vestiti uguali… mentre noi no! Allora siamo subito scesi al primo negozio ad acquistare due magliette coordinate!
Quando poi ci hanno chiamato e ci siamo messi in fila davanti a noi c’era un’altra coppia di gemelli – che alla fine è stata scelta come nostra controfigura per i primi due film – che per il provino è entrata nella stanza a destra mentre noi siamo andati nella stanza sinistra che per pura coincidenza era la stanza con presente produttori, cast e Rowling. Insomma, è stata la classica situazione in cui viene da chiederti: “se fossi entrato nell’altra stanza, sarei comunque dove sono adesso?”. Quando siamo passati alla fase successiva dello screen test e siamo quindi andati sul set vero e proprio, beh, lì ricordo di essere stato veramente nervoso, perché puoi quasi toccare quanto sei vicino a farcela e ad avere la parte. Ci hanno poi chiamato il giorno dopo per dirci che la parte era nostra, tutto nel giro di circa 6 settimane, quelle delle vacanze scolastiche, quindi avevamo lasciato i nostri amici a scuola in un modo e siamo tornati poi a scuola con i capelli rossi e tutti si chiedevano se non stessimo prendendo la faccenda “un po’ troppo sul serio”. *ride*

Libro e film preferito della saga?
O: Libro direi.. il Calice di Fuoco. Il mio film preferito invece… i Doni della Morte.
J: Libro… Prigioniero di Azkaban, per un sacco di ragioni ma probabilmente anche perchè è stato il libro che ho letto e riletto durante le 6 settimane di provini ed ero davvero entusiasta di scoprire tutte quelle cose sui nostri personaggi, la Mappa del Malandrino e tutto il resto. Il film invece… sceglierei ancora il Prigioniero di Azkaban. 

Fred e George creano oggetti fantastici per i Tiri Vispi Weasley. Avete mai aiutato nel processo di creazione di uno degli oggetti creati per il film e per il vostro negozio? Ne avete uno preferito in particolare?
J: Non siamo intervenuti molto sugli oggetti di scena.. ma sui costumi invece sì. Abbiamo insistito perchè non si vestissero sempre uguali, anche perchè… noi siamo gemelli e non ci vestivamo mai uguali! Per quanto riguarda gli oggetti dei Tiri Vispi Weasley, beh, se potessi tornare indietro e avessi 20 minuti da poter passare di nuovo agli studios tornerei nel reparto artistico per curiosare e scoprire come stanno creando. Abbiamo avuto un reparto artistico davvero tra i migliori al mondo e io sono sempre stato il tipico bambino curioso che passa il tempo ad indicare oggetti e chiedere “quello cos’è? E quello? E quell’altro?”.
O: Io adoro i fuochi d’artificio! Avere un fuoco d’artificio che si trasforma in un drago sarebbe grandioso!
Specialmente perché prenderebbe a calci la Umbridge!
O: Esatto! La parte migliore!

Questo è un mondo e un franchise in continua espansione: dopo 7 libri e otto film abbiamo in arrivo altri 5 film dedicati ad Animali Fantastici e chissà cosa ha in serbo ancora la Rowling per noi. Voi cosa pensate del futuro di questo mondo?
O: Se c’è una cosa che abbiamo imparato lavorando con JK Rowling e con la Warner è che con Harry Potter non hanno mai fatto cose a caso, non è stato mai fatto niente di non ragionato, pensato, curato nei minimi dettagli. È un percorso che ha portato appunto non solo alla saga ma anche a tutti i parchi a tema, produzioni teatrali, mostre e che ha a che fare proprio con la longevità del brand con i suoi fan. Quando è uscito l’ultimo film la popolarità di Harry Potter era al suo picco e, girando per il mondo alle varie premiere, ci è capitato di vedere la gente in fila per il red carpet solo per vederci passare e salutarci, creando con gli altri fan legami di amicizia, conoscendo persone provenienti da parti diverse del mondo. È qualcosa di immenso ma da non dare mai per scontato, avere cura e rispetto per i propri fan e per il mondo che loro amano. Sono queste persone a fare la differenza e, finché sarà così, penso che Harry Potter non sarà mai dimenticato. 

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A seguire, alcuni dettagli sulla mostra:

ORARI DI APERTURA

  • Lunedì dalle 15.00 alle 22.00.
  • Martedì, mercoledì e giovedì dalle 10.00 alle 22.00.
  • Venerdì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 23.00.

L’ultimo ingresso è previsto un’ora prima della chiusura della Mostra. L’accesso in seguito non è permesso. Questi orari possono essere modificati nei giorni festivi o periodi di vacanza.

Costo dei biglietti [esclusi i diritti di prevendita]

Dal Lunedì al Giovedì (Festivi esclusi)

  • ADULTI (dai 13 anni compiuti): 17,00 €
  • BAMBINI (dai 4 ai 12 anni compiuti): 15,00 €
  • FAMILY PACK (2 adulti + 2 bambini o 1 adulto + 3 bambini* | * bambini 4-12 anni compiuti): 50,00 € RIDOTTO Card Musei Lombardia Milano e dipendenti del Comune di Milano (con badge nominale): 15,00 €

Venerdì, Sabato, Domenica e Festivi

  • ADULTI (dai 13 anni compiuti): 19,00 €
  • BAMBINI (dai 4 ai 12 anni compiuti): 16,00 €
  • FAMILY PACK (2 adulti + 2 bambini o 1 adulto + 3 bambini* | (* bambini 4-12 anni compiuti): 60,00 € RIDOTTO Card Musei Lombardia Milano e dipendenti del Comune di Milano (con badge nominale): 16,00 €
  • GRUPPI [Non disponibili nei seguenti giorni: Venerdì, Sabato, Domenica, Festivi] Gruppi di almeno 10 persone: 20%** di sconto: 13,60 €
  • Gruppi di almeno 50 persone: 25%** di sconto: 12,75 €
  • SCUOLE (minimo 20 PERSONE)*: 10,00 €

*Il prezzo per le Scuole è valido dal Lunedì al Giovedì. 1 ingresso gratuito ogni 20 persone | **Lo sconto sui Gruppi viene applicato rispetto al biglietto intero Adulti.

ETÀ MINIMA

Non c’è un’età minima per visitare la mostra. I bambini di età pari o inferiore a 3 anni entrano gratis ma è necessario richiedere un biglietto gratuito al botteghino. Dai 4 ai 12 anni i bambini possono accedere alla mostra con un biglietto a prezzo ridotto. I bambini fino a 16 anni devono essere accompagnati da un adulto.

DISABILI

Tutta l’area della mostra è in piano, quindi accessibile per le persone diversamente abili deambulanti e non. E’ disponibile un biglietto (valido per tutti i giorni in calendario) chiamato “Disabile + accompagnatore”. Con questo biglietto disabile ed accompagnatore potranno accedere alla mostra. IMPORTANTE: il disabile dovrà mostrare tesserino o certificato attestante la disabilità insieme al biglietto.

Le audioguide sono disponibili a parte. Prevendita esclusiva sul sito di Radio 101 dal 3 febbraio al 9 febbraio. Per maggiori informazioni: www.harrypotterexhibition.it | www.r101.it. Vendita generale a partire dal 10 febbraio.

Ecco anche il comunicato:

HARRY POTTER: THE EXHIBITION ARRIVA A MILANO PER UN PERIODO LIMITATO!

La mostra aprirà alla Fabbrica del Vapore il 12 maggio 2018

Biglietti disponibili a partire da sabato 10 febbraio presso harrypotterexhibition.it

Fantastiche notizie per tutti i fan di Harry PotterTM! Questa estate, i fan in Italia di Harry Potter avranno finalmente l’opportunità di dare uno sguardo da vicino a migliaia di oggetti di scena, costumi e creature magiche dei film di Harry Potter quando la mostra Harry Potter: The Exhibition giungerà alla Fabbrica del Vapore. A partire dalla sua premiere mondiale a Chicago, la mostra ha ricevuto più di quattro milioni di visitatori con soste a Boston, Toronto, Seattle, New York, Sydney, Singapore, Tokyo, Parigi, Shanghai, Bruxelles e Madrid.

James e Oliver Phelps, che hanno interpretato Fred e George Weasley nei film di Harry Potter, hanno annunciato Milano come la diciottesima tappa della mostra di fronte a migliaia di fan entusiasti presenti alla quinta edizione annuale dell’evento A Celebration of Harry Potter allo Universal Orlando Resort durante la serata di venerdì 26 gennaio. Il vice sindaco di Milano, Anna Scavuzzo, ha partecipato alla celebrazione in rappresentanza della città.

GES Events, in partnership con Warner Bros. Consumer Products, ha creato questa mostra coinvolgente di 1.600 metri quadri dove i visitatori hanno la possibilità di ammirare il materiale ispirato ai set dei film di Harry Potter e vedere la magnifica abilità artigianale dietro i costumi autentici, gli oggetti di scena e le creature fantastiche dei film. D’Alessandro e Galli, Sold Out e Encore Productions presentano la mostra a Milano come partner di GES.

Dal momento in cui i visitatori fanno il primo passo nella mostra Harry Potter: The Exhibition, si ritrovano immediatamente catapultati nel mondo di Harry Potter. I visitatori sono subito accolti da un padrone di casa che suddivide alcuni fortunati fan a seconda della loro casa di HogwartsTM preferita, per condurli poi all’interno della mostra dove inizia il viaggio verso le scene predilette dei film di Harry Potter. La mostra presenta ambientazioni tratte dalle più famose location dei film – inclusi la sala comune e il dormitorio di Grifondoro; aule come quelle di Pozioni ed Erbologia; e la Foresta Proibita – che traboccano di oggetti di scena autentici, costumi e creature usati durante le riprese della famosa serie. In aggiunta ai meravigliosi ambienti e messe in scena, sono presenti molti elementi interattivi. I visitatori possono entrare nell’area del QuidditchTM e lanciare una Pluffa, sradicare la propria mandragola nella rappresentazione dell’aula di Erbologia e anche visitare una ricostruzione della capanna di Hagrid e sedersi sulla sua poltrona gigante.

La mostra, presente a Milano soltanto per un periodo limitato, sarà aperta ogni giorno. Sono necessari biglietti con indicazione dell’orario e sarà possibile accedere alla mostra fino a un’ora prima della chiusura. I biglietti sono in vendita su harrypotterexhibition.it. Disponibili anche esclusive audioguide che forniranno uno sguardo dietro le quinte sulla realizzazione dei film di Harry Potter, con commento dei produttori, dei designer degli oggetti di scena, dei costumi e delle creature.