La BBFC motiva il 12A dei Doni, Parte 2

La BBFC, compagnia che si occupa di classificare e censurare i film, ha motivato il 12A (equivalente ad un PG13) di Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 2. Per saperne di più sugli indici di classificazione vi rimandiamo a questo reportage mentre per leggere la recensione della BBFC (con particolare riferimento alla parola “bitch”) cliccate su Leggi Tutto.Ecco il report tradotto:

Come Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1, il film è alquanto dark e si respira un senso di minaccia per tutta la sua durata. Un certo numero di personaggi viene mostrato in pericolo, e alcuni di essi vengono feriti o perfino uccisi nei vari scontri che hanno luogo. Tuttavia, il senso di minaccia è lieve, non molto intenso e le scene inquietanti non sono frequenti, il che aderisce ai requisiti per classificazione della BBFC ‘12A‘. Ci sono alcuni momenti tristi, in particolare quando personaggi ben noti vengono uccisi, ma queste scene sono sono state girate con molta cura. Molto probabilmente, inoltre, molti spettatori saranno già al corrente della storia grazie ai libri, il che riduce l’impatto emotivo di questi eventi.La violenza non viene mostrata direttamente. Ci sono enormi battaglie in cui si notano morti e sangue sugli abiti dei feriti ma senza entrare nel dettaglio.

Una sequenza più intensa ha luogo quando Voldemort ordina di uccidere un personaggio chiave, che viene ripetutamente morso da un serpente. Sentiamo l’attacco più che guardarlo, ma c’è molto sangue sul collo delle vittima e sulla parete dietro di lui. Il protocollo 12A permette ‘scene sanguinolente occasionali‘ senza contare che non si entra nel dettaglio delle ferite. Assistiamo ad un altro momento crudo quando Harry entra in un modo parallelo e vede una creatura simile ad un feto ricoperta di sangue, chiaramente non umana. Compare sullo schermo per poco tempo. Silente ne parla a Harry, rassicurandolo e riducendo l’impatto che potrebbe avere sul pubblico più giovane.

Il film include l’uso diretto della parola “bitch” (“Non mia figlia, cagna!”), durante uno scontro. Il 12A assicura un “Linguaggio Moderato”. Presente l’uso di un linguaggio più moderato con parole come “dannato” e “miseriaccia”.

Come accaduto per tutti i precedenti film di Harry Potter, anche l’ultimo film in Italia sarà classificato come T -rivolto ad un pubblico universale.