Harry Potter and The Cursed Child non fa parte del canone secondo Evanna Lynch

In occasione di un’intervista con Buzzfeed, Evanna Lynch – la Luna Lovegood dei film di Harry Potter – ha parlato di Harry Potter and the Cursed Child, la rappresentazione teatrale che fa da sequel agli eventi narrati dei sette romanzi di J.K. Rowling.

L’attrice ha ammesso di avere qualche perplessità sull’opera, ammettendo di non essere propensa a considerare la storia come “parte del canone“.

Ecco un estratto dall’intervista:

Ci sono persone che dicono: “Vorrei che J.K. Rowling la smettesse. Vorrei che fosse tutto finito con i Doni della Morte e che la smettesse di fare rivelazioni su twitter. Tu cosa ne pensi? Personalmente sento che Jo sia la regina del mondo di Harry Potter. Potrà non piacervi, ma nella vita capitano cose che non ci piacciono. La vita segue traiettorie che non sempre ci aspettiamo e bisogna accettarlo. Capisco che alcune persone non accettino la Maledizione dell’Erede perché non è tutta farina del sacco di J.K. Rowling. So che lei ha approvato tutto, e che ha fatto parte dello sviluppo della storia, ma non è stata lei a scriverla. Perciò mi sento di dire che quella versione di Harry non è…giusta.

Già. Ho visto lo spettacolo durante le anteprime, prima che uscisse il libro, perciò l’ho visto senza alcun tipo di pregiudizio. L’ho adorato in qualità di… una storia a sé stante. 

Esatto. E credo che sia grande teatro, ma non lo considero parte del canone. Precisamente, non lo poni all’interno dello stesso universo. La penso allo stesso modo. So che magari non è così, ma per me non è il vero mondo di Harry Potter. Non mi è sembrato il vero Harry. Sono d’accordo con le persone che dicono – da puristi – che è canonico ciò che viene dalla testa di J.K. Rowling, ma quella non è una sua creazione, è una creazione di molte persone. Con i film è la stessa cosa: si è trattato di una sintesi della visione e dell’opinione che molte persone avevano dell’universo di Harry Potter, perciò non necessariamente bisogna accettarli [come canonici]. Ecco perché c’è una parte di me che è sempre triste che non abbia scritto l’enciclopedia.

Cosa ne pensate?

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