Intervista completa a J.K. Rowling e Emma Watson: “Ron, l’uomo di cui Hermione ha bisogno”

Come promesso, ecco l’intervista completa a J.K. Rowling a cura di Emma Watson per Wonderland Magazine, da oggi nelle edicole del Regno Unito. A seguire, la traduzione dell’articolo integrale a proposito di Ron e Hermione.

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A dispetto di quanto i titoli dei mass media tuonassero, l’intervista integrale pubblicata oggi su Wonderland Magazine chiarisce la posizione di J.K. Rowling in merito al rapporto tra Ron e Hermione, ben lungi dal “pentimento” su cui la stampa ha speculato.

Nel pezzo J.K. Rowling ammette di aver avuto alcuni ripensamenti sulla credibilità della coppia, motivando perchè – per certi versi – anche Harry-Hermione avrebbe potuto funzionare, ma verso la fine dell’articolo l’autrice ribadisce e mette un punto alla questione: Ron e Hermione avrebbero trovato il modo per essere felici. Insomma, il canone non è stato stravolto.

A seguire, gli estratti integrali. Continuate a seguirci perchè l’autrice ha parlato con Emma anche di Fantastic Beasts

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Watson: Credo dovremmo parlare di Hermione… sono certa che hai sentito questa domanda un milione di volte, ma ora che hai scritto tutti i libri, hai cambiato parere su Hermione e il rapporto che hai e che hai avuto con lei?

Rowling: Hermione è un personaggio ben delineato e decisamente familiare per molti lettori, anche se non si vedono molte Hermione al cinema o in TV, se non per ridere di loro. Intendo dire che la ragazza emotiva, brillante e non sempre sicura di sè, raramente è l’eroina, e io ho sempre voluto che fosse tale. Hermione è parte di me, anche se non completamente. Credo che rappresenti il modo in cui la gente mi vedeva  quando ero piccola, anche se non mi sentivo davvero così.

Ci tengo a dire, comunque, che ho scritto del rapporto Hermione/Ron come forma di appagamento personale. E’ così che era stato concepito all’inizio. La decisione di far finire Hermione con Ron ha avuto poco a che fare con la letteratura e molto più con una mia fissazione di attenermi ai piani originali.

Watson: Ah.

Rowling: Lo so, mi dispiace. Sento già la furia e la rabbia che le mie parole potrebbero causare ai fan, ma sono assolutamente onesta. Il tempo mi ha dato l’opportunità di giudicare con obiettività. E’ stata una scelta motivata da ragioni personali, ragioni poco credibili. Spezzerò i cuori dicendo questa cosa? Spero di no.

Harry Potter and the Deathly Hallows: Part I Harry Potter and the Deathly Hallows Part 1

Watson: Non lo so. Ma so che ci sono dei fan che la pensano allo stesso modo e si chiedono se Ron avrebbe mai potuto renderla davvero felice

Rowling: Sì esattamente.

Watson: E viceversa.

Rowling: Si trattava di un’infatuazione giovanile. Credo che l’attrazione in sè sia plausibile, ma c’è un contrasto di fondo… non sono certa che sia un dato da trascurare in una relazione tra adulti, c’era troppa incompatibilità. Non ci credo che stiamo parlando di queste cose – questa è eresia potteriana!

Per certi versi, Harry e Hermione sono un’accoppiata migliore e ti dirò una cosa molto strana a questo proposito: quando ho scritto i Doni, ho avuto questa forte sensazione nella scena in cui Hermione e Harry si trovano da soli nella tenda. Non avevo parlato a Kloves [sceneggiatore dei film di Harry Potter] di questa cosa, eppure quando lui ha scritto lo script, ha avuto la stessa e identica sensazione che avevo avuto io a quel punto.

Watson: E’ una cosa davvero interessante perché, quando dovevo girare la scena, dissi a David [Heyman]: “Questa cosa non c’è nel libro, J.K. Rowling non l’ha scritta”. Non ero a mio agio nell’insinuare qualcosa, per quanto sottile potesse essere.

Rowling: Sì, ma David e Steve, beh, hanno avuto la mia stessa sensazione.

Watson: 
Davvero bizzarro.

Rowling: E in realtà mi è davvero piaciuta quella scena del film, perchè mostrava qualcosa che non avevo detto, ma che avevo sentito. Mi è piaciuta davvero tanto, credevo fosse giusta. Credo che si possa avvertire il fantasma di quello che avrebbe potuto rappresentare quella scena.

HPDH1-2838 Harry Potter and the Deathly Hallows Part 1

Watson: E’ una scena davvero intensa. E’ buffo perchè ha diviso le persone: alcuni l’hanno adorata, altri odiata.

Rowling: Sì, alcune persone l’hanno detestata. Ma è un atteggiamento che riguarda tante scene dei libri e dei film; evocano sentimenti discordanti. A me piaceva, mi andava bene.

Watson: Io adoravo girare le scene senza dialoghi, quando cerchi semplicemente di esprimere un momento dilatato nel tempo e un sentimento senza dire nulla. Eravamo solo io Dan che cercavamo di suggerire un’idea ed è stato davvero piacevole.

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Rowling: E l’avete resa perfettamente, avete reso perfettamente il senso di imbarazzo e di emozione genuina, perchè suggerisce qualcosa come: “Che stiamo facendo? Oh, facciamolo comunque”.

Watson: Credo che loro due avessero semplicemente il bisogno di stare insieme e sollevarsi l’un l’altro il morale.

Rowling: Esattamente, hai perfettamente ragione. Tutto questo dice qualcosa di molto potente sul personaggio di Hermione. Hermione è stata colei che è rimasta con Harry per tutto il tempo nella saga, fino all’ultima parte dell’avventura. Non è stato Ron, il che la dice lunga sul suo carattere: Ron è sempre stato ferito nell’orgoglio dall’inizio della serie, ha sempre saputo di essere secondo a tutti, poi si è trovato a essere il migliore amico dell’eroe, il che è una posizione piuttosto critica in cui trovarsi, eternamente in ombra. Era chiaro che Ron reagisse in quel modo prima o poi.

Ma Hermione non ha mai lasciato Harry. Ricordo che mi hai mandato un messaggio dopo che hai letto i Doni, prima delle riprese. Mi hai detto qualcosa a riguardo, sul fatto che alla fine non si tratta solo del viaggio di Harry, ma anche di quello di Hermione.

Watson: Sono completamente d’accordo. Erano entrambi sullo stesso piano, anche lei ha dovuto compiere dei sacrifici: dire addio alla sua famiglia.

Rowling: Sì, un enorme sacrificio. Un atto di coraggio ben pesato, non istintivo, ma una scelta ponderata.

Watson: Esattamente

Rowling: Amo Hermione.

Watson: Anche io.

Rowling: Oh, forse lei e Ron avranno bisogno di un po’ di terapia di coppia, sai. Mi chiedo come sia la terapia per i maghi. Ma se la caveranno. Lui ha bisogno di lavorare sull’autostima, lei deve lavorare sull’essere meno critica.

Watson: Credo che abbia senso che Ron diventi amico del mago più famoso perchè credo che la vita ti metta a confronto con le tue più grandi paure – fin quando non sei il vincitore. E’ sempre così.

Rowling: E’ così vero, è successo anche a me. Ron ha sempre giocato in difesa, ma a un certo punto deve crescere e diventare un uomo, non credi?

Watson: Sì. Quindi forse la vita lo ha ostacolato in modo che facesse una scelta e segliesse di essere l’uomo di cui Hermione ha bisogno.

Rowling: Proprio come la sua creatrice, Hermione ha un debole per gli uomini spiritosi. Piace ridere, a queste ragazze rigide.

Watson: Sì, gli piace ridere, gli piace ridere.

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Traduzione a cura di Portus (portkey.it). Vietata la riproduzione.

Fonte: Hypable