Abbiamo tradotto per voi una parte della conversazione tra Daniel Radcliffe e J.K. Rowling, che sarà presente in versione integrale tra i contenuti speciali dell’edizione Blu-ray dei Doni della Morte – Parte 2. In questo video, si parla di come Daniel è stato scelto per la parte di Harry. Cliccate su Leggi Tutto.

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Il contenuto speciale che troverete nella versione Blu-ray avrà una durata di circa 50 minuti.

Ecco la traduzione:

Daniel Radcliffe: Ok partendo dall’inizio, quanto sei stata coinvolta nella selezione del cast e quanto devo ringraziarti? Ricordi di aver lavorato con Chris [Columbus]?

J.K. Rowling: Ero coinvolta. Non al punto da partecipare alle audizioni, ma mi tenevano molto informata. Come sai, avevamo trovato Rupert ed Emma, erano perfetti e una parte era fatta. Ma non riuscivamo a trovare te. Be’ racconta tu com’è andata perché è veramente sorprendente.

D: Be’ è stato un momento piuttosto strano. Quello che è successo all’inizio è che David Heyman, il produttore, conosceva mio padre perché lui era un agente letterario e aveva lavorato con la madre di David. Quindi David ha chiesto a mio padre se volevo fare il provino. E il progetto originale che avevamo sentito era quello di girare sei film in America.

R: Doveva essere girato in America? Nessuno me l’ha mai detto.

D: Be’ forse è per questo che il progetto è cambiato, perché probabilmente prima o poi ti saresti opposta o semplicemente hanno pensato ‘Jo non sarà d’accordo’.

R: Sì, mi conoscono piuttosto bene.

D: Il che, ad essere sinceri, è buono. Non sarebbe stata la stessa cosa. Io non sono una persona che crede molto nel destino e cose del genere, ma i miei genitori sì. Quindi il colmo è stato quando sono andato a teatro a vedere una rappresentazione di ‘Stones in His Pockets’ e David Heyman e Steve Kloves, che ha adattato tutti i libri eccetto uno, si trovavano proprio nella fila di fronte.

R: Da non crederci!

D: Lo so, e stavo lì seduto a pensare tutto il tempo ‘Perché quell’uomo…’

R: ‘…mi sta fissando?’ E’ veramente inquietante.

D: Lo era.

R: ‘Dovrei chiamare qualcuno’.

D: E’ stato molto strano. E ricordo che nell’intervallo mia madre e mio padre sembravano tramare qualcosa. Ma, sai, in quanto bambino ero tenuto all’oscuro di tutto. Ricordo che, salite le scale e usciti dal teatro, ci siamo nascosti dietro una colonna. Mi sembra di ricordare qualcosa di assurdo tipo che David Heyman e Steve Kloves ci stessero inseguendo.

R: Stavamo per andare all’attacco e farti diventare un giovane attore.

D: Poi abbiamo discusso sul fatto di rientrare o meno per la seconda parte dello spettacolo, ma lo spettacolo mi piaceva molto.

R: Veramente?

D: Sì e quindi siamo rientrati. E poi il giorno dopo mia madre e mio padre hanno detto ‘Oh, be’ forse è il destino che cerca di dirci qualcosa’.

R: Ma c’erano molte strane coincidenze.

D: Sì infatti.

R: E poi mi hanno chiamata e mi hanno detto ‘Pensiamo di averlo trovato’. E la prima volta che ti ho visto è stato sullo schermo del salotto di casa mia.

D: Sul serio?

R: Sì, mi hanno mandato un tuo video. La cosa curiosa è – e io sono come te, non credo nel destino…

D: Il che è interessante perchè [il destino] emerge molto nei libri.

R: Sì, assolutamente. Penso che ognuno si crei il suo. Quindi ti ho visto sul nastro delle audizioni e, non penso di avertelo mai detto, l’ho trovato incredibilmente toccante.

D: Grazie mille.

R: E’ stato veramente commovente. A quell’epoca, non avevo figli. Ho telefonato a David e gli ho detto ‘E’ bravissimo. E’ fantastico’. E gli ho anche detto che era come vedere mio figlio sullo schermo. Perché, dopotutto, Harry è un po’ come un figlio immaginario che ho avuto nella mia vita.

Verysnape

A proposito dell'autore

Laureata in Lingue e Letterature Straniere e docente di lingua inglese. Non insegna a Hogwarts (non ancora), ma ama profondamente il suo lavoro. “Is this real?Or has this been happening inside my head?” “Of course it is happening inside your head, Harry, but why on earth should that mean that it is not real?”

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